Martusciello (FI-GRUPPO PPE): «Terzo mandato? Allora si faccia anche per i sindaci»

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Vi è una possibilità di sintesi sulla modifica alla legge che vieta ai presidenti delle giunte regionali di poter prolungare il proprio incarico oltre il secondo mandato consecutivo. Almeno così appare dalle ultime dichiarazioni rilasciate dagli esponenti di Forza Italia (tranne che per il paragone sulla elezione di Hitler e Mussolini del ministro Antonio Tajani), partito che fino a poche ore fa era in aperto contrasto con la Lega (da sempre favorevole al terzo mandato) e di recente anche con Fratelli d’Italia che con il responsabile organizzazione Giovanni Donzelli aveva ripreso il tema.

È il capo delegazione azzurro e coordinatore campano Fulvio Martusciello a inserirsi nel dibattito chiedendo, tuttavia, che la modifica normativa intervenga anche per i sindaci, benché poi polemizzi con il governatore veneto Luca Zaia e con il sindaco di Napoli e presidente Anci Gaetano Manfredi: «Dal marzo 1993 esiste il divieto del terzo mandato per i sindaci — ricorda Martusciello —. Dove erano allora Zaia e tutti coloro che oggi invocano il terzo mandato come espressione di democrazia? Dove sono stati in questi trent’anni? Mai una parola per sostenere i sindaci — ha proseguito — per dire a favore loro ciò che oggi dicono a favore di sé stessi. Se dovesse cadere il divieto del terzo mandato per i governatori, è chiaro che bisognerebbe mettere mano contemporaneamente alla legge 81 del 1993 e cambiare la legge sull’elezione diretta dei sindaci».

L’europarlamentare campano prende ad esempio le ultime elezioni comunali a Napoli dopo che Manfredi, da presidente Anci, ha anche lui chiesto che si proceda a cambiare la legge che vieta ai primi cittadini di prolungare il proprio incarico oltre i limiti delle due volte consecutive: «Se non ci fosse stata la legge che vieta il terzo mandato per i sindaci, Manfredi non sarebbe oggi sindaco di Napoli, perché avrebbe rivinto De Magistris. Diciamolo francamente: se fosse stata possibile una candidatura di De Magistris alle elezioni comunali del 2021, avrebbe sicuramente battuto Manfredi, che forse non si sarebbe nemmeno candidato. Le leggi — sottolinea Martusciello — non si possono cambiare a seconda che uno sia sindaco o meno. Ora che è sindaco, Manfredi invoca l’abbattimento del divieto, ma se quel divieto non ci fosse stato, lui non sarebbe lì». Per il presidente veneto Zaia «una soluzione bisognerà trovarla per uscire dalla babele che si è creata» a causa delle impugnazioni promosse dal Governo Meloni prima contro la legge campana e poi contro quella della Provincia autonoma di Trento. Mentre Donzelli è preoccupato di «tenere unita la coalizione. Riflettiamo — dice — in tutte le democrazie c’è un limite ai mandati, se poi le Regioni avanzano una proposta noi la valuteremo. È una riflessione laica».

Anche il leader di Noi moderati Maurizio Lupi appare possibilista: «La nostra posizione l’abbiamo espressa da tempo: siamo contrari al terzo mandato, ma siamo d’accordo con Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega ad aprire un confronto. Attenzione, però, a questo punto non solo con i governatori. Se dobbiamo affrontare la questione complessiva, la si deve affrontare per quanto riguarda i governatori, i sindaci e l’elezione delle Province, che noi chiediamo fortemente diretta. Questo si lega poi anche ad una riforma complessiva della legge elettorale». E su De Luca in Campania affonda il colpo: «De Luca è come l’uomo ragno, risolve tutti i problemi in Campania e vuole fare dodici mandati». (CORRIERE DEL MEZZOGIORNO)
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