«Non può non tenersi conto dell’impegno profuso da parte di Gori nella interlocuzione con la Procura, fattivamente adoperandosi, sin da subito, nel prospettare soluzioni utili a giuridicamente rimuovere il pregiudizio contestato, dapprima nell’attivarsi concretamente per la sottoscrizione di polizze fideiussorie e poi nel valutare la fattibilità finanziaria, nonché le ricadute benefiche, rispetto agli addebiti contestati, di una immediata ed economicamente ragguardevole ripresa del pagamento di una parte della quota di debito».
È una parte della motivazione del decreto con il quale la Procura Regionale per la Campania della Corte dei Conti (vice procuratore generale Davide Vitale e sostituto procuratore generale Flavia Del Grosso) ha disposto l’archiviazione del procedimento che aveva instaurato nei confronti dei vertici di Gori, la società che gestisce la distribuzione dell’acqua in diversi Comuni della Campania.
Tutto era nato da una inchiesta della Guardia di Finanza, coordinata da Vitale e Del Grosso. Gori, accusavano all’epoca le due toghe, aveva incassato dall’utenza la tariffa del servizio idrico e del servizio di depurazione senza minimamente realizzare il servizio idrico integrato — l’insieme dei servizi pubblici di acquedotto, fognatura e depurazione — e senza riversare alla Regione Campania la quota di tariffa spettante per il servizio di fornitura di acqua potabile e del servizio di depurazione delle acque reflue. Inoltre, secondo la prospettazione accusatoria, i costi di gestione del servizio idrico e del servizio di depurazione, che dovevano essere a carico del gestore e «scaricati» sull’utenza tramite tariffa, erano stati invece sostenuti dalla Regione ricorrendo alla fiscalità generale o al credito bancario o comprimendo altri servizi.
Per questa ragione il danno erariale era stato contestato «a titolo di colpa grave, e in via sussidiaria» anche all’ex governatore Stefano Caldoro e ai suoi ex assessori regionali: Giovanni Romano, Guido Trombetti, Eduardo Cosenza (attuale assessore al Comune di Napoli), Gaetano Giancane, Fulvio Martusciello (eurodeputato di Forza Italia e coordinatore regionale del partito), Anna Caterina Miraglia, Severino Nappi (capogruppo regionale della Lega), Daniela Nugnes, Ermanno Russo, Pasquale Sommese e Sergio Vetrella. Il comportamento collaborativo della società ha però fatto venire meno in parte, scrivono i due pubblici ministeri, «gli elementi costitutivi idonei ad utilmente comprovare, in sede di giudizio, la sussistenza di profili di responsabilità amministrativa, impregiudicata ogni altra azione in caso di violazione degli accordi». Di qui l’archiviazione. (Corriere.iti)