Maradona e’ Napoli senza cerimonie

Maradona

Se la proposta lanciata dal capogruppo di Forza Italia Stanislao Lanzotti di dare la cittadinanza onoraria a Diego Armando Maradona mi aveva lasciato perplesso, ora il rilancio del sindaco de Magistris che appropriandosi dell’idea ne annuncia la consegna a maggio mi fa definitivamente dire che ne possiamo fare a meno.

La proposta lanciata da de Magistris non da nulla di nuovo al rapporto tra Diego e la città ma è solo un tentativo di scavare nell’animo dei napoletani per trovare assonanze sentimentali tra l’amministrazione e i suoi amministrati.

A Diego non va consegnato nessun pezzo di carta perché e’ gia cittadino onorario di Napoli da quando il 5 luglio del 1984 si presentò al San Paolo. Non c’é´bambino di Napoli che pure non avendolo conosciuto, non sappia uno per uno tutti i 115 goal fatti da Maradona con la maglia del Napoli. Questi racconti vivono nella memoria di chiunque padre che non vede l´ora che il figlio cresca per spiegargli cosa era il calcio e cosa è il tifo per il Napoli. Il pallonetto al Verona, la punizione alla Juventus, la coppa Uefa, sono tutti momenti che sono nella memoria di ogni napoletano. Di chi l´ha conosciuto e di chi non ha avuto la fortuna di vivere quei momenti. A chi di noi, andato all`estero non e´capitato di ricevere la domanda di Dove sei? E alla nostra risposta di Napoli, sentirsi dire ah MARADONA! Perche´ nel mondo Maradona è Napoli e lo è già senza consegna di pezzi di carta.

Diego Maradona si è sempre rifiutato di alimentare il circo della politica, è sempre andato controcorrente, ed è forse per questo che lo abbiamo amato anche di più. Non ha bisogno di cittadinanze onorarie ora. Non gli fu data ai tempi del secondo scudetto da un grande sindaco di Napoli come Pietro Lezzi, non fu proposta ai tempi del primo scudetto che vincemmo con la città commissariata e gestita da un commissario prefettizio. Utilizzare Maradona per arricchirsi del nostro amore verso di lui è un’operazione sbagliata. Poco importa se lo fa qualche avvocato che vive di questo, piu’ grave se invece a compiere questo furto di emozioni è il sindaco.

Condividi su: